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Matrix Referendum



Riforma si, riforma no. Da un po’ di tempo non si parla d’altro, in televisione, sui giornali, per strada. Ne hanno parlato i politici, i costituzionalisti, gli esperti, i comici, gente dello spettacolo. Ne hanno dette di tutti i colori e in tutte le salse, ne hanno analizzato i pro ed i contro. Ne ha parlato chi l’ha voluta (Renzi ed il ministro Boschi) e chi invece proprio non la vuole. Hanno cercato di convincerci, ognuno con le sue ragioni, più o meno vere, più o meno demagogiche, più o meno pertinenti, che se vince l’uno e non l’altro sarebbe un disastro. Abbiamo cercato di analizzare i pro ed i contro di ogni parte, così da arrivare il prossimo 4 Dicembre, quando saremo chiamati alle urne, a prendere la fatidica decisione. Quello però che nessuno ci ha detto, è che dietro le leggi scritte, giuste o sbagliate che siano, ci sono delle persone che le devono applicare ed interpretare. E per quanto perfetto o meno sia il regolamento, è sempre subordinato ai giocatori. O che ancora, oggi più che ieri, la globalizzazione e l’economia finanziaria hanno trascinato la politica verso una realtà sempre più “virtuale”, lontana cioè dalle dinamiche reali e concrete della comunità. Così, rifacendoci alla fortunata saga cinematografica dei fratelli Wachowski, ci troviamo anche noi all’interno di una sorta di Matrix. Anche se, a quanto pare, per quante “pillole” (o supposte) ci propinino, sembra che nessuno abbia intenzione di “svegliarci”.

 
 

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